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COME SI VIVE IN COSTA DEL SOL? LEGGI QUI LE FAQ PIU’ RILEVANTI:
Difficile dare una risposta esaustiva e valida per tutti, in generale per noi che proveniamo dal nord Italia vivere qui ha comportato un risparmio di circa il 30%, nonostante negli ultimi mesi il capitolo spesa relativo all’affitto di casa sia aumentato sensibilmente, ma è la legge del mercato. Il carrello della spesa è abbondante rispetto all’Italia a parità di costo, anche mangiare fuori costa decisamente poco, si può cenare tranquillamente con meno di 10 euro a persona nei locali giusti, il carburante auto si attesta intorno a 1,5 euro, non ci sono pedaggi autostradali e cambi gomme obbligatori, le utenze domestiche si limitano normalmente ad acqua e corrente elettrica, quindi l’assenza di gas da riscaldamento è un risparmio importante nel budget familiare, a patto di non abusare per contro con l’aria condizionata in estate; l’abbigliamento è spesso meno formale e quindi meno oneroso, i cambi di stagione sono limitati e non vi è necessità di abitare in case con spazi esagerati, qui si vive gran parte dell’anno e del giorno fuori casa, il clima favorisce uno stile di vita più leggero e quindi meno oneroso; le assicurazioni costano meno che in Italia, il bollo auto può arrivare a costare meno di un quinto rispetto al Belpaese ed il costo della revisione dell’auto si riduce a poco più di 30 euro (eccetto quello relativo alla prima immatricolazione di veicolo italiano in Spagna); «dulcis in fundo» non esiste un canone televisivo.
La tassazione prevede per le persone fisiche una imposta progressiva «Irpf» come quella italiana, con percentuale massima leggermente più alta ma in concreto con un carico impositivo generalmente più basso a parità di reddito, non esistendo addizionali regionali e comunali di sorta e godendo di deduzioni corpose, soprattutto per i redditi più bassi; le società scontano un 25% di imposta fissa a regime; l’Iva è pari al 21% ed anche in Spagna esistono gli acconti d’imposta per evitare saldi troppo alti alla fine dell’anno; esiste il pagamento di una tassa comunale sulla casa (IBI) e uno scaglione d’imposta è dedicato alle plusvalenze patrimoniali. Più in generale la Spagna non è uno stato di polizia tributaria, c’è ancora un altissimo livello di sommerso ed i controlli non sono ai livelli dell’Italia; nonostante ciò si applicano normative di stampo europeo tra cui il monitoraggio nella circolazione del denaro e la comunicazione di patrimoni all’estero. Il tema fiscale è comunque sempre bene affrontarlo in maniera personalizzata e specifica con un valido consulente locale.
Vi sono istituti di ogni tipo, statali (bilingue e non) dove non si paga nulla fatta eccezione per i servizi a richiesta come mensa, trasporto e pre-scuola, istituti paritari e collegi privati internazionali, questi ultimi particolarmente presenti in Malaga e nella costa ovest. Vi sono anche scuole di matrice prettamente religiosa. I bambini vengono inseriti in funzione dell’anno di nascita, indipendentemente dall’ultimo corso frequentato in Italia; in Andalusia non esiste l’obbligo dei compiti a casa, l’orario per le scuole elementari è normalmente dalle 9 alle 14 dal lunedì al venerdì.
Il mercato del lavoro è da sempre la nota dolente dell’Andalusia, la disoccupazione è sempre stata a livelli alti anche se negli ultimi anni l’enorme sviluppo di Malaga ha reso più semplice un ricollocamento lavorativo in Costa del Sol. Se si cerca una collocazione lavorativa è comunque necessario armarsi di pazienza e rispettare alcuni passi essenziali. Anzitutto si deve cercare lavoro sul posto (non si trova nulla stando in Italia), è necessario presentarsi personalmente presso le aziende o le attività commerciali dove si cerca lavoro con un curriculum vitae adeguatamente redatto con fotografia (imprescindibile in Spagna!) ed in lingua spagnola, oltreché inglese (fondamentale). Ovviamente più esperienze e competenze si hanno maggiori sono le possibilità di trovare un lavoro ed emergere dalla massa delle persone non qualificate, che però hanno il vantaggio di essere spagnoli o di lingua spagnola. Determinante sarebbe la conoscenza fluida della lingua inglese, un «plus» che viene spesso premiato in questo territorio che notoriamente è una «colonia» britannica e pertanto gran parte dei datori di lavoro è anglofona. I settori dove maggiormente vi è possibilità di inserimento sono chiaramente quello turistico, soprattutto in cucina gli chef italiani sono spesso ricercati, ma anche camerieri o altre mansioni connesse con la somministrazione di alimenti e bevande o con servizi alberghieri; altro settore particolarmente sviluppato è quello tecnologico, legato all’informatica ed alla telecomunicazione, pertanto figure di cultura universitaria in tali materie possono provare ad inserirsi nel PTA, il parco tecnologico dell’Andalusia. Giova ricordare che in questo territorio mancano le manifatture, l’industria è poco presente quindi sconsigliamo a operai, magazzinieri o figure affini di cercare di inserirsi in questi settori, come pure alle classiche figure contabili-amministrative; un’area invece molto ricettiva è quella immobiliare, vi sono moltissime agenzie sul territorio e ciò rappresenta un’opportunità per coloro che, soprattutto, parlano fluentemente inglese e/o lingue qui ricercate come olandese, francese, russo o lingue scandinave. Altri due settori costantemente alla ricerca di personale sono quello sanitario e quello della logistica/trasporti. Ultima debita precisazione: gli stipendi per le figure meno qualificate non sono alti, tutt’altro, quindi è bene non crearsi delle false aspettative; meglio optare per crearsi una posizione autonoma.
La sanità pubblica spagnola è di ottimo livello, le strutture sono capillari e l’accesso ai servizi medici ha dei tempi ragionevoli; data l’elevata presenza di persone di ogni etnia e nazionalità sono estremamente diffusi ospedali e cliniche private internazionali. La sanità pubblica è tendenzialmente gratuita, si pagano solo alcuni farmaci; il medico di famiglia non ha un suo studio privato ma riceve su appuntamento in ambulatori collocati nelle strutture apposite chiamate «centro de salud», dove si presta anche assistenza di pronto soccorso.
La sicurezza a Malaga e provincia è veramente a livelli alti, ci sono basicamente tre corpi di polizia: Policia Local, Policia Nacional e Guardia Civil, ciascuna con sue proprie funzioni, che pattugliano capillarmente il territorio di giorno e di notte, essendo una zona ad altissima vocazione turistica e dove l’entrata economica principale deriva proprio dal turismo. Ci sono numerosi posti di blocco e controlli volti a prevenire la guida in stato di ebrezza e traffici illeciti. Nel complesso si percepisce uno stato di sicurezza molto soddisfacente, non vi sono fenomeni immigratori che disturbano i cittadini residenti ed i bambini possono girare per la strada in tranquillità anche in ore serali. L’intervento della polizia è tempestivo e molto deciso, non vi sono comunque fenomeni di delinquenza degni di nota; le auto, le moto e i camper possono sostare all’aperto su strada senza troppi rischi.
Il clima è di tipo misto mediterraneo – subtropicale, caratteristica questa che a buon diritto ha inserito questa costa come una tra le 10 migliori zone dove vivere nel mondo. Le temperature in estate possono arrivare a 35 gradi o poco oltre, ma con un livello decisamente basso di umidità, quindi si tratta di un caldo secco. In inverno non scendono quasi mai al di sotto dei 6/7 gradi di notte, e durante il giorno si raggiungono punte anche sopra i 20 gradi, consentendo di poter pranzare tranquillamente all’aperto. Il fattore climatico è decisamente uno se non il principale motivo che spinge tantissime persone da ogni angolo del mondo ad emigrare in Costa del Sol, basta solo riflettere su come cambia il proprio stile di vita e quello dei figli in un ambiente con molte ore di luce al giorno e sole quasi tutto l’anno.
Gli affitti negli ultimi anni sono saliti per eccesso di domanda di immobili residenziali rispetto all’offerta, ma anche per una legge improvvida introdotta a maggio 2023. Alla data attuale (2024) il mercato degli affitti non turistici è a livelli stellari. Nei comuni a ridosso del mare (escluso Malaga, che ha una sua realtà particolare) ubicati nella costa ovest per affittare un monolocale si spende tra i 500 ed i 700 euro al mese, un bilocale costa tra 700 ed 800 euro mentre un «piso», quindi un appartamento dalle due camere da letto in su, si trova a partire da non meno di 900 euro a salire, dipendendo dal numero di camere e dalla posizione, ovviamente. Se si opta per una soluzione più interna si può risparmiare qualcosa, ma non molto. Al di sopra dei 1300 euro si possono trovare degli attici consominiali, mentre per le villette a schiera (chalet adosado) ormai bisogna spendere non meno di 1500 euro. Ricordiamo che un grande vantaggio per gli inquilini qui in Costa del Sol consiste nel fatto che per locare un appartamento devono pagare il canone ed i soli costi delle utenze (normalmente acqua e corrente elettrica), mentre tutti i costi accessori come spese condominiali, piscina, manutenzione del verde ed anche manutenzione degli elettrodomestici (es. la caldaia) sono a carico del proprietario, compresa la imbiancatura delle pareti.
Se si cerca casa in affitto in Costa del Sol è bene ricordare che risulta quasi impossibile ottenere risposte o appuntamenti dall’Italia, è necessario essere qui sul posto per riservare una casa e/o affidarsi a persone/professionisti che qui risiedono stabilmente per effettuare una valida ricerca. Alle mensilità per l’affitto della casa va aggiunto come minimo 1 mese per il deposito cauzionale (se non viene richiesto qualcosa in più a titolo di garanzia addizionale ammessa dalla legge).
ATTENZIONE: il tema immobiliare in Costa del Sol è particolarmente complicato, come lo è diventato ormai in tutte le zone costiere della Spagna continentale e non. Consigliamo di affidarsi a professionisti esperti in loco nella ricerca di casa in locazione ad uso residenziale o “por temporada”, in modo da non rischiare di incorrere in errori costosi a livello contrattuale o incappare in vere e proprie truffe.
Difficile dare una risposta valida per tutti, dipende dalle esigenze personali. In Costa del Sol il settore immobiliare in questi ultimi anni non è mai crollato, la domanda di case è sempre molto alta ed i prezzi di acquisto non sono scesi come ci si sarebbe aspettato per via della Brexit prima e della pandemia poi. Sul versante affitti potremmo affermare la stessa cosa, attendevamo un calo nei canoni che realmente non c’è stato. Diciamo quindi che la spesa più onerosa in Costa del Sol è sicuramente la casa, per il resto il costo della vita è decisamente più basso che in molte altre città europee. Il nostro consiglio per chi volesse trasferirsi a vivere in Costa del Sol è sempre stato in passato di provare prima in affitto e poi eventualmente comprare casa. In questi ultimi due anni però gli affitti sono decisamente più cari che in passato e, soprattutto, i requisiti per potersi accaparrare una casa in affitto sono sempre più stringenti, in particolar modo per chi emigra in Spagna per la prima volta e non dispone quindi, sul territorio spagnolo, di uno storico bancario o reddituale adeguato da fornire ai proprietari di casa. Ragion per cui ultimamente siamo propensi a suggerire, per chi ovviamente ne abbia le capacità finanziarie, di valutare un trasferimento in Costa del Sol con acquisto diretto ed immediato della prima casa. Ciò comporta indiscutibili vantaggi: non si deve competere con una massa di famiglie che da tutto il mondo cercano la prima casa in affitto qui in Costa del Sol (o comunque nella parte costiera della Spagna mediterranea); non ci si deve preoccupare di rispettare gli stringenti ed a volte antipatici requisiti richiesti dai proprietari per poter almeno considerare la propria candidatura; non si necessita un lungo tempo di permanenza in loco per effettuare una ricerca sul territorio delle sempre meno numerose case in affitto a lungo termine (uso residenziale!). Se poi si opta per acquistare una casa di campagna (finca rustica) esplorando il territorio nell’entroterra si possono trovare buoni affari, anche soluzioni adatte a realizzare progetti di autosufficienza energetica ed alimentare in Costa del Sol.
I servizi sia commerciali che di trasporto sono principalmente dislocati nella cintura di Malaga Ovest, quindi la zona che dal centro di Malaga va verso Marbella; c’è un comodo trenino urbano che dal centro di Malaga porta fino a Fuengirola (Cercania 1) fermando in tutti i comuni della costa, a Plaza Mayor (Outlet) e nel poligono commerciale, oltre che in Aeroporto. Questo tratto è il più servito della Costa del Sol, sia per i mezzi di trasporto (piuttosto efficienti) che per i grandi magazzini commerciali qui ubicati, da Ikea a Decathlon, da Leroy Merlin a Bauhaus, Conforama, Bricomart ecc… Malaga conta due linee metropolitane che servono il centro e la zona universitaria, incluso l’ospedale universitario, sempre e comunque nella zona ovest della città. Qui si trova anche la stazione centrale Maria Zambrano con i collegamenti ad alta velocità verso le città più grandi della Spagna. I taxi sono diffusi ovunque e vi è un’ampia rete di autobus urbani ed extraurbani. A livello di comunicazioni stradali vi sono due autostrade una interna alla città, l’altra esterna, entrambe gratuite. La circolazione è pressoché sempre fluida senza code ne grande traffico, se non nell’ora di punta ed in specifici tratti, principalmente a ridosso di Marbella, la più grande città di Spagna che non dispone di una stazione ferroviaria.
I bambini italiani non hanno alcun problema di inserimento nelle scuole locali in termini di lingua. Nei primi due anni di elementari non esiste il supporto scolastico perché ritengono sia sufficiente quello genitoriale, dal terzo anno di elementari in poi se necessita vengono supportati da tutor interni all’istituto per facilitare l’apprendimento delle materie in lingua spagnola, ed è un servizio gratuito e generalizzato. Vi sono infatti bambini di ogni nazionalità del mondo con culture e lingue differenti. L’inserimento a scuola può anche avvenire in corso d’anno in qualsiasi mese, senza alcun problema di sorta, perché vi è un obbligo legislativo che impone il loro inserimento scolastico fin da subito. In genere gli italiani non hanno alcun problema con la lingua che imparano nel giro di un trimestre, agevolati anche da eventuali attività sportive cui potranno essere iscritti una volta residenti, che sono a basso costo e si svolgono nei numerosi centri sportivi dislocati sul territorio, ove si possono imparare molteplici tipologie di sport. Inoltre vi è da segnalare la nutrita presenza di parchi a tema o semplicemente giardini pubblici e parchi comunali quasi tutti dotati di strutture di svago o attrezzature sportive, dove potranno divertirsi ad ogni ora del giorno e instaurare nuove relazioni sociali con altri bambini, senza preoccupazione alcuna; trattasi infatti di strutture funzionanti e ben tenute. In aggiunta si consideri che molti edifici dispongono di piscina condominiale, anche quelli un po’ più vetusti, con utilizzo regolamentato generalmente nel periodo maggio-ottobre, qualcuna aperta anche tutto l’anno, grande valvola di sfogo per i bambini.
Detto sopra che i bambini imparano molto rapidamente la lingua spagnola frequentando la scuola, i genitori in parte saranno obbligati ad apprenderla dovendo seguire i figli in maniera più intensa almeno nel primo trimestre della loro frequentazione scolastica; poi comunque non essendo una lingua particolarmente complessa avranno modo di apprenderla con relativa facilità, se vorranno anche grazie all’aiuto di corsi comunali di durata annuale e con costi molto accessibili, dai 70 ai 100 euro all’anno circa.
Sicuramente è meno complesso che in Italia, e anche meno oneroso. Il diritto commerciale spagnolo è molto simile a quello italiano, quindi si possono aprire attività in forma di ditta individuale, società di persone o società di capitali, anche in forma semplificata (società a responsabilità limitata semplificata – SLNE in Spagna). E’ necessario disporre della documentazione personale spagnola per poter fare ciò, in primis del NIE (numero de identificación de extranjeros) che è una sorta di codice fiscale (cui segue la sua convalida all’Agenzia delle Entrate spagnola) e poi servono altri passaggi nei vari uffici locali. Come tempistiche per aprire una impresa individuale serve una settimana lavorativa, mentre per una società di capitali almeno un paio di settimane. Qui è molto semplice anche rilevare attività già esistenti, attuando il cosiddetto «traspaso» (che non è la cessione di una licenza, sia ben chiaro) o con altre forme giuridiche come la «cesión de negocio», o de «fondo de comercio», insomma ci sono varie possibilità formali tutte finalizzate al subentro o all’apertura di una attività autonoma.
La burocrazia relativa alla documentazione personale c’è ma è molto più semplice e rapida che in Italia, gli uffici e gli addetti ai lavori in questo senso sono piuttosto accomodanti, i tempi più lunghi sono relativi alle richieste di «licencia de obra», cioè quelle necessarie a progetti di ristrutturazione di locali ed edifici, laddove invece non sia necessario effettuare una ristrutturazione complessa i tempi sono abbastanza snelli e si può cominciare a lavorare in breve tempo.
Nonostante si possa pensare facilmente il contrario, per la nostra esperienza nell’assistenza diretta sul territorio possiamo affermare che i migliori risultati reddituali per l’apertura di un locale commerciale in Costa del Sol non si ottengono fronte mare, bensì in una zona centrale di qualsiasi nucleo abitativo. I turisti infatti si concentrano nel periodo estivo sulle spiagge durante il giorno, ma la sera normalmente tendono a frequentare locali del centro cittadino. Nel periodo invernale sia a pranzo che a cena prediligono stare nel centro città, in quanto la sera il lungomare si svuota data la stagione. Ciò consente ai gestori di locali commerciali in centro di avere un maggior bacino di clienti che affluiscono durante l’anno rispetto a chi lavora sul lungomare. Inoltre possono beneficiare di una clientela più ampia anche per qualità, includendo non solo turisti (che normalmente alloggiano in costa) ma anche lavoratori e cittadini residenti nel quartiere, potendo così ampliare l’orario di apertura (ad esempio per un locale di somministrazione di alimenti e bevande, possono scegliere di fare colazioni, pranzi e cene). Certamente è opportuno scegliere una zona di forte passaggio, che chiaramente sarà più cara in termini di costi ma che garantisce maggior visibilità soprattutto se si apre un locale di marca propria e senza previo avviamento. Si può scegliere infatti di rilevare un locale già esistente, nel qual caso verrà richiesto un esborso finanziario più o meno alto a seconda dell’ubicazione per subentrare nella licenza commerciale e nel contratto di affitto già esistente con il proprietario delle mura. Per risparmiare questo esborso economico iniziale si può decidere di affittare un locale chiuso (che già disponga dela licenza commerciale che interessa) ma poi si dovrà procedere a lavori interni e ad arredarlo per adattarlo alle proprie necessità, i cui costi però possono essere di molto inferiori alla prima ipotesi. In ultimo come terza via si potrebbe decidere di affittare un locale che non abbia la licenza commerciale che interessa e realizzare un cambio di licenza commerciale per poi iniziare i lavori di ristrutturazione e arredamento. Questa ultima scelta ha il vantaggio di poter ottenere un contratto di affitto più basso con il proprietario delle mura e soprattutto di poter scegliere liberamente la zona dove potersi insediare a livello commerciale senza essere vincolati alle licenze già esistenti in quella particolare via o quartiere, però di contro richiede un iter burocratico più lungo e alcune volte decisamente complicato e oneroso, soprattutto in caso di realizzazione di impianti di estrazione d’aria (salida de humos) non già preinstallati.
E’ una domanda che ci viene posta spesso ma alla quale non possiamo mai fornire una risposta, in quanto dipende da troppe variabili per poter anche dare una semplice idea del costo dell’investimento iniziale. I fattori da considerare principalmente sono l’ubicazione del locale commerciale (in posizione più o meno centrica o privilegiata) per quanto riguarda l’importo del canone di locazione. Altro fattore che incide molto è il pagamento di un avviamento, richiesto sempre allorché l’attività commerciale risulti operativa, ma anche nel caso (più raro) in cui il locale commerciale si trovi in una posizione esclusiva (come la via principale della città) anche se chiuso e non operativo potrebbe richiedere un costo di “posizionamento” per poterselo accaparrare. In entrambi i casi comunque la cifra da pagare è certa e negoziabile. Diverso il caso in cui si opti per affittare un locale chiuso in posizione non privilegiata ma che va ristrutturato e arredato in quanto vuoto: in questo caso men che meno è possibile fornire una idea dei costi di ristrutturazione. Per ipotizzare il costo di “traspaso” di un locale commerciale o di affitto di un locale vuoto si possono consultare tutte le piattaforme on- line esistenti sul mercato, a cominciare da “Idealista.es”. I costi amministrativi dipendono dal progetto che si vuole realizzare ma qui non sono mai proibitivi, e nemmeno i costi di consumo energetico lo sono, anzi, a livello di costi di corrente elettrica l’incidenza è decisamente più bassa che in Italia, ma anche in questo caso impossibile da preventivare senza disporre di ulteriori dati come fabbisogno energetico e tipologia di fornitore della somministrazione elettrica. Il consiglio che diamo è sempre lo stesso: evitare di posizionarsi in vie o quartieri troppo isolati a meno che non si disponga di un prodotto/marca di elevato standar e/o riconosciuta e di un buon budget da destinare al marketing. Per i locali di somministrazione alimenti e bevande (bar, ristoranti ecc…) riteniamo che la collocazione più adeguata sia sempre all’interno di un’area dove già siano presenti altri locali affini, perché a fronte di una maggior concorrenza vi sarà la certezza di un afflusso molto più alto di turisti, che si concentrano laddove possano trovare la più ampia scelta possibile per pranzare o cenare.
Questa è la domanda di partenza che bisogna porsi per fare un trasferimento in qualsiasi parte del mondo. Se il cambio vita deve essere fatto per migliorare la qualità della propria esistenza, è evidente che prima di fare il grande passo si dovrebbero almeno conoscere (se non visitare direttamente) le zone dove ci si vuole trasferire. Qui in Costa del Sol suggeriamo di ricollocarsi a vivere in zona costiera, perché il microclima consente di non dover necessitare dell’impianto di riscaldamento nemmeno in inverno. Per chi ha problemi respiratori inoltre la vicinanza al mare è d’obbligo, e ancor meglio sarebbe non stare in prima linea di mare ne troppo all’interno della città scelta, bensì in una zona centrica sufficientemente distante dal mare per non avere umidità ma anche dalla campagna, in modo da mantenere una temperatura molto gradevole anche d’inverno. Ovviamente abitare in costa comporta maggiori costi sia in acquisto che in affitto, ma è la soluzione diremmo inevitabile per chi deve cercare un lavoro. In Spagna infatti la densità abitativa è molto alta a ridosso delle città, mentre al di fuori delle principali città il territorio è poco abitato e costellato di “pueblos” che sono poco più che villaggi. Per risparmiare sull’affitto/acquisto non basta allontanarsi di una ventina di km dalla costa, dove i prezzi sono quasi ai livelli delle abitazioni costiere. E’ necessario allontanarsi di 40/50 km o più dal mare, il che determina si un risparmio di costi ma inevitabilmente un clima differente (più caldo d’estate e più freddo in inverno, decisamente…) e uno stile di vita non più marinaresco. Ma la cosa più importante da segnalare è che quanto più ci si allontana dalle grandi città spagnole, quanto meno possibilità si hanno di trovare lavoro nel mercato del lavoro dipendente. In costa del Sol normalmente consigliamo due zone specifiche dove insediarsi qualora si cercasse un lavoro in loco come dipendenti. La prima (e in assoluto consigliabile) è Malaga capital e la sua cintura metropolitana. Nella fattispecia l’area Ovest di Malaga, che dalla città si estende fino a Fuengirola e che comprende i comuni di Benalmádena e Torremolinos, e l’area Nord denominata Valle del Guadalhorce. La prima è quella costiera e più popolata dell’intera Costa del Sol, oltreché interamente servita da una metropolitana di superficie molto comoda che conduce ai siti chiave della provincia, come il centro storico, la stazione dei treni alta velocità, l’aeroporto e la zona dei centri commerciali e dell’outlet “Plaza Mayor”. La seconda area è comunque ben servita dalla linea 2 della metropolitana di superficie (chiamata “Cercania”) ed ospita la città universitaria, la città della giustizia fino ad arrivare al PTA, Parque Tecnologico de Andalucia, uno dei più importanti di Spagna e che accoglie un elevato numero di multinazionali straniere (“Malaga Valley”). La seconda zona che consigliamo è quella di Marbella, seconda città per abitanti della Costa del Sol molto estesa in superficie e che ospita moltissime aziende internazionali operanti nell’ambito del lusso, certamente una zona più esclusiva ma comunque decisamente accogliente per clima e opportunità.