Il lavoro a Malaga è tecnologico: la capitale della Costa del Sol è la terza provincia di Spagna per maggior richiesta di forza lavoro nel settore della tecnologia, dopo Madrid e Barcellona.
Al momento ci sono bem 1.380 offerte pubblicate in differenti portali di annunci di lavoro, anche se questo dato è molto distante dalle proposte di lavoro delle altre due grandi capitali sopra menzionate.
I dati sono stati forniti dalla “Mapa del Empleo” della Fundación Telefónica, che, incrociando i dati forniti dalle tecnologie AI e Big Data, ha permesso di conoscere le richieste lavorative di 4 tra i portali specializzati di riferimento: Infojobs, Tecnoempleo, TicJob e Buscojobs.
In dettaglio, le 5 figure professionali più ricercate sono le seguenti:
- Sviluppatori di software (210 offerte)
- Consulenti TIC (128 offerte)
- Sviluppatori di backend (architettura di web o applicativi per smartphone, 99 offerte)
- Tecnici TIC (gestori di sistemi e reti di informazione e comunicazione dell’organizzazione aziendale, 91 offerte)
- Digital proyect manager (85 offerte).
Del resto nella rinomata “Malaga Valley” questo strumento fornisce una misura dell’effervescenza tecnologica generata dalla accelerata trasformazione che hanno dovuto effettuare tutte le imprese e che richiede, oggi più che mai, professionali esperti nei settori della tecnologia, dell’informatica e della comunicazione (TIC).
Tendenze come l’Intelligenza Artificiale (AI), la cyber-sicurezza o Big Data promuovono la crescita, lo sviluppo e l’innovazione che facilità il percorso evolutivo di un’azienda e di una società, intesa come aggregazione di persone che operano in differenti settori produttivi.
Proprio questa esplosione tecnologica ha messo in evidenza la carenza di professionisti specializzati negli ambiti sopra elencati, spiega la “Fundación Telefónica”.
Nell’anno 2030 i lavori cambieranno e così anche le competenze richieste.
Nel famoso polo tecnologico di Malaga, il PTA (Parque Tecnológico de Andalucía), si sono negli anni insediate tutte le più grandi multinazionali tecnologiche del mondo, come Google, Dekra, Vodafone, Globant, ma non solo loro offrono lavoro.
Esiste una nicchia di mercato lavorativo molto più ampia da soddisfare.
Infatti i vari specialisti che hanno partecipato all’ultimo evento di Transfiere appena conclusosi a Malaga, ossia il Foro Europeo della Scienza, Innovazione e Tecnologia che si è celebrato al complesso fieristico della città, hanno evidenziato come l’ecosistema tecnologico malagueño sia molto forte, supportato da forze istituzionali che credono e investono molto denaro pubblico nell’innovazione e nei settori digitali.
Tutto ciò ha generato una richiesta sempre più insistente da parte di rinomate compagnie internazionali per sbarcare in questo territorio, nonché la crescita esponenziale di aziende come Freepik, che affronta quotidianamente i colossi mondiali nell’industria della fornitura di immagini, risorse per disegnatori, creatori di contenuti e dell’intelligenza artificiale generativa.
L’ultimo arrivo di nome è rappresentato dalla IMEC, azienda di spicco nella produzione di microchips che ha stanziato un investimento di 615 milioni e che aprirà i battenti nell’anno 2030 su Malaga, momento in cui necessiterà di numerosi fornitori.
Ciò creerà giocoforza un indotto che favorirà lo sviluppo di un’industria tecnologica locale di supporto a tale settore, e quindi nuovi posti di lavoro.
Fonti del settore insistono nell’affermare che giungeranno a Malaga altri progetti pilota che creeranno un effetto moltiplicativo positivo per l’occupazione locale, pertanto bisognerà farsi trovare pronti come forza lavoro ma non solo, anche come infrastrutture da realizzare che a loro volta genereranno lavoro in un circuito virtuoso che favorirà sempre più nuovi insediamenti sul territorio.
Attualmente si contano ben 25.000 posti di lavoro all’interno del PTA, la speranza della municipalità è quella che questo dato possa raddoppiarsi nel medio lungo periodo.