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Le abitudini alimentari in Spagna

Spanish tortilla. Spanish food. Spanish cuisine

Come e quando si mangia in Spagna?

Analizziamo le abitudini alimentari in Spagna descrivendo la classica giornata di un cittadino spagnolo a tavola.

COLAZIONE (DESAYUNO): rappresenta il momento in cui mangia di meno. 

Tipicamente leggera e costituita dall’immancabile “café con leche” (tazzona di caffelatte) con “galletas”, quindi biscotti secchi, o “donut” (quindi ciambelle) dolci o anche pane e marmellata o pane e formaggio.

Normalmente viene fatta in casa prima di andare a scuola per i ragazzi, ma molti lavoratori preferiscono farla al bar anche intorno alle 10 del mattino, con “bocadillos” quindi panini con “jamon serrano” (prosciutto crudo) oppure olio, pomodoro e sale o con la classica “tortilla de patatas”.

SPUNTINO DI MEDIA MATTINA (TAPAS):  vero momento tipico in cui assaggia piccole porzioni di piatti caldi o freddi, anche con le mani, che servono a riempire il “buco” di stomaco per accompagnarlo all’ora di pranzo.

Le “tapas” sono veramente infinite per numero e varietà (parliamo di migliaia), cambiando da regione a regione.

Nella cultura spagnola rappresentano il momento più alto di socializzazione della giornata.

Addirittura è stato creato un verbo specifico, “tapear”, con cui si invitano persone e amici a passare da un locale all’altro (“vamos a tapear !”), come un vero circuito culinario, per degustare vino e assaporare in compagnia tanti prodotti diversi.

Veramente un piacevole momento di convivialità normalmente consumato all’aria aperta anche in piedi.

Le più comuni “tapas”:  “patatas bravas” (con salsa piccante) o con “alioli” (una specie di maionese all’aglio), tortilla de patatas, gamberetti in salsa di aglio.

ALMUERZO (PRANZO): intorno alle 14 (non prima) si siede veramente a tavola per la più grande mangiata della sua giornata.

Nelle abitudini spagnole va degustato con calma e prendendosi il tempo adeguato, anche una ora e mezza, tanto poi si entra nella celeberrima “siesta” (occhio, qui in Spagna il riposo dopo pranzo è sacro e tutelata dalla polizia, guai a chi fa caos generalmente tra le 14,00 e le 17,00).

E’ una tradizione secolare nata dagli agricoltori che all’epoca, non disponendo di aria condizionata, per evitare di lavorare nel momento più caldo della giornata si dedicavano al  riposo.

Cosa mangia a tavola? Molta carne e pesce, generalmente, accompagnati da insalata verde e vegetali in genere, con abbondante pane per consumare le innumerevoli salse diverse che accompagnano le portate. Non devono mancare uova, olio e prodotti lattei. Conclude raramente (almeno qui in Andalucía) con frutta fresca e si getta direttamente su caffè e liquori tipici.

Sia chiaro: non vi sono le enormi varietà gastronomiche (soprattutto vegetali) che caratterizzano la cucina italiana, però la qualità del cibo è buona.

MERIENDA (APERITIVO): normalmente destinata ai bambini ed ai ragazzi, per dare loro energia sufficiente per svolgere attività fisiche all’aria aperta e colmare il buco di (almeno) sei ore che normalmente trascorre tra il pranzo e la cena. 

Viene consumata tra le 17 e le 19, tradizionalmente con un panino con cioccolata o salumi.

CENA : la consuma a partire dalle 21, assolutamente non prima, anzi possibilmente attorno alle 22 o 22,30 della sera.

Nelle abitudini alimentari in Spagna la cena non è fatta per riempirsi di cibo. Le porzioni sono decisamente più piccole che a pranzo ed i piatti sono più semplici.

Mangia pesce o crostacei freschi, pollo con patate fritte o riso, spesso accompagnati da insalata verde e/o pomodori. Ma anche le zuppe sono ben apprezzate.

Tipico il riso cubano impiattato a forma di vulcano con salsa di pomodoro e uovo fritto in cima, accompagnato da altre verdure.

Alla fine conclude con un dolce leggero o flan (crema di vaniglia tipica spagnola).

Molto spesso qui in Andalusia dato il clima estremamente favorevole, la cena in casa viene sostituita dal percorso di “tapas” descritto sopra e condivisa con amici negli innumerevoli locali all’aperto, prima di godere insieme della serata.  

DOPOCENA (NOCHE): lo spagnolo si conferma come un “viveur” della notte.

Non va dormire se non è mezzanotte come minimo durante la settimana, le 3 di notte in estate, nei week-end e nei giorni di festa.

Dopocena si reca nei bar e nei pub per consumare vino e alcolici, oppure per terminare la giornata con qualcosa di dolce, come i tipici “buñuelos fritos”, cioè piccole bomboloni fritti cosparsi di zucchero. 

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